descrizione
Area Tecnica > Gli archi che usiamo
						Il LongBow

Arco Nudo Ricurvo

Arco Olimpico

Arco Compound

il Longbow
Termine inglese che definisce l’arco lungo medioevale – è un tipo di arco a curvatura unica.

Il Longbow è
l’arco tradizionale per eccellenza, il più antico.
Prevalentemente usato in FIARC ma molto apprezzato anche in FITARCO.
Con la sua struttura essenziale e naturale, richiede impegno,  sensibilità e una buona gestualità.
È sicuramente l’arco che più degli altri rispecchia la filosofia del tiro istintivo.
Il Tiro Instintivo ha come fulcro la capacità insita  nell’uomo di proiettare all’esterno le proprie emozioni, 
di colpire un  bersaglio direzionando la freccia utilizzando unicamente il istinto.
Per capire meglio le sue caratteristiche e la sua definizione richiamiamo il 
regolamento Fiarc
Vedi regolamento Fiarc 2011
Art. 2.4 – Categoria “Longbow”
a) L’arco.
- È inteso come “longbow” (arco lungo o arco dritto) un attrezzo costituito da un’impugnatura centrale, due flettenti e una corda. Ad arco carico i flettenti devono presentare un unico raggio di curvatura, con una tolleranza massi- ma di 5 mm di controcurvatura dalla fine del puntale.
 - Lo spessore del puntale non deve superare i 20 mm, dall’incavo dell’allog- giamento della corda alla faccia esterna del flettente. La lunghezza massima del puntale, dall’incavo dall’alloggiamento della corda verso l’impugnatura, non deve superare i 50 mm.
 - La finestra, quando esistente, non deve superare la mezzeria dell’arco.
 - La corda è fissata a due alloggiamenti posti alle estremità dei due flettenti tramite due anelli.
 - La corda deve avere un unico punto di incocco formato da uno o due riferimenti per fissare la cocca.
 - Sull’arco e sulla corda non devono in nessun caso essere evidenti segni, fregi od accorgimenti tali da costituire un riferimento per la mira.
 
In Fitarco viene regolamentato con il
Regolamento Tecnico in vigore dal 01/01/2011 
3.4.1   L'arco
deve corrispondere alla forma tradizionale di un longbow e, quando armato, 
la corda non deve toccare nessuna altra parte dell’arco eccetto il suo alloggiamento Potrà essere fatto di ogni materiale o
combinazione di materiali. 
La forma dell’impugnatura non è sottoposta a restrizioni. 
L'esistenza di un disassamento centrale (center shot) è consentita. 
Per le Donne la lunghezza minima dell'arco la dovrà essere di 150 cm e per gli Uomini 160 cm. – la 
lunghezza dovrà essere misurata ad arco carico tra gli attacchi della corda lungo la parte esterna dei 
flettenti 
3.4.2  Una corda
costituita da un qualsiasi numero di trefoli. I trefoli della corda possono essere di colori 
differenti e del materiale scelto allo scopo. La corda può avere un avvolgimento centrale di protezione atto 
ad accogliere le dita che effettuano la trazione, un punto di incocco singolo al quale possono essere 
aggiunti uno o più avvolgimenti per adattarvi la cocca della freccia, secondo necessità; allo scopo di 
individuare questo singolo punto di incocco potranno essere applicati uno o due indicatori.  
A ciascuna estremità della corda dell'arco vi sarà un anello da sistemare nelle apposite tacche dell'arco 
quando questo viene armato. 
3.4.2.1 
 A trazione completa, l'avvolgimento di protezione sulla corda non deve terminare nel campo 
visivo dell'atleta. La corda dell'arco in qualsiasi caso non dovrà offrire un aiuto per la mira per 
mezzo di fori di traguardo, contrassegni o altri sistemi. Non sono permessi contrassegni per le 
labbra o per il naso. 
3.4.2.2 
Sono inoltre permessi sulla corda silenziatori a condizione che non siano posizionati a meno di 
30 cm dal punto di incocco. 
3.4.3 Rest
. Se l’arco ha un incavo poggia freccia questo può essere usato come rest. 
Esso può essere coperto con qualsiasi tipo di materiale soffice. 
Non è consentito alcun altro tipo di rest. 
3.4.4 
 Non è permesso l’uso di 
indicatori di allungo
. 
3.4.5 
 Non potranno essere usati 
mirini
, segni o aiuti per la mira 
3.4.6 
 Non sono consentiti 
stabilizzatori
, 
pesi 
o 
ammortizzatori
. 
3.4.7  Le frecce
 Sono consentite solo frecce
di legno con le seguenti specifiche: 
• le punte saranno del tipo field ad ogiva o a forma conica specifico per frecce in legno. 
• Per l’impennaggio saranno usate solamente penne naturali. 
3.4.7.1 
 La freccia è formata da un'asta munita di punta, cocca, impennaggio e, ove lo si desideri, 
colorazioni distintive. Il diametro massimo dell’asta non dovrà superare i 9,3 mm (potranno 
essere utilizzati ‘wrap’, i quali non rientrano in tale limitazione, sempre che non siano più lunghi di 
22 cm, misurati dall’incavo della cocca – inteso come alloggiamento della corda – verso la punta); 
la relativa punta dovrà avere il diametro massimo di 9,4 mm. Tutte le frecce di ogni atleta devono 
essere marcate sull'asta con il suo nome o iniziali e tutte le frecce usate in ogni singola serie 
dovranno essere uguali in quanto a tipo e colore dell'impennaggio, delle cocche e dell'eventuale 
colorazione distintiva e debbono riportare sull’asta una numerazione progressiva indicata con 
anelli ben definiti posti in prossimità dell’impennaggio. 
3.4.8 
E’ consentita una 
protezione per le dita e per le mani 
sotto forma di ditali, guanti, patellette, paradita o 
cerotti per tendere, trattenere e rilasciare la corda. 
3.4.8.1  E’ consentito il seguente materiale: 
• sulla mano che regge l’arco si potrà usare un guanto normale, una muffola o un oggetto simile 
ma che non deve essere attaccato all’impugnatura dell’arco.  
Si applicano le seguenti restrizioni: 
• la protezione delle dita (tab) non potrà incorporare dispositivi per tendere, trattenere e rilasciare la corda. 
• una piastrina di ancoraggio o similare attaccata alla protezione delle dita (tab) con lo scopo di 
ancoraggio non è consentita
. 
• dovrà essere usato l’aggancio “Mediterraneo” (usando tre dita, uno sopra e due sotto la freccia) 
con un punto fisso di ancoraggio. 
Non è permesso l’uso delle tecniche “string walking” e “face walking”. 
3.4.9
E’ permesso l’uso di parabraccio, paraseno, dragona, faretra da cintura o schiena o terra e nappa. Sono 
inoltre consentiti salvaflettenti (limb saver). 
Non sono ammesse faretre attaccate all’arco. 
Arco Nudo Ricurvo

In questa divisione si devono utilizzare solo archi sprovvisti di 
										sistema di mira (mirino) e di stabilizzazione supplementare. Sono 
										consentiti esclusivamente un poggia freccia (rest), un bottone elastico 
										(Berger Button) ed un sistema di pesi posizionati nel riser che 
										stabilizzi l'azione al momento del rilascio. L'insieme flettenti e riser
										 deve - da regolamento - passare all'interno di un anello di 12 cm di 
										diametro (gli archi vengono spesso controllati prima dell'inizio delle 
										gare). Solitamente i materiali che compongono l'arco nudo sono gli 
										stessi degli archi olimpici, ma in genere vengono utilizzati riser 
										progettati appositamente per la disciplina che risultano appesantiti 
										nella parte inferiore, in maniera tale da contrastare il momento della 
										forza che tende a far "scalciare" l'arco verso l'alto al momento del 
										rilascio. A differenza delle altre due specialità, che consentono l'uso 
										di un mirino, in questa, per poter essere precisi alle varie distanze, 
										l'arciere può utilizzare due tecniche:
- "string-walking" ("camminare sulla corda"): il punto di ancoraggio sul viso è fisso mentre la mano che brandisce la corda si sposta rispetto al punto di incocco della freccia;
 - "face-walking" ("camminare sul viso"): la mano che brandisce la corda mantiene la medesima posizione sulla stessa e si sposta il punto di ancoraggio sul viso.
 
Entrambe queste tecniche permettono anche di inclinare la posizione di tiro senza precludere la precisione.
Arco Olimpico

L'arco olimpico:
											
											
												
												
è 
												l'arco tradizionale, detto 'olimpico' perchè è l'unica
												tipologia di arco per il 
												momento ammessa alle Olimpiadi. 
												Viene spesso chiamato anche 
												semplicemente "arco ricurvo".
L'arco Olimpico "OL" è composto da Riser "parte centrale", Flettenti, corda, un Mirino,
												
												un rest, un clicker, un bottone di pressione , e un 
												sistema di stabilizzazione supplementare, 
composto da un’ asta centrale 
												e due barre più corte che servono per limitare 
												le oscillazioni dell'arco
Arco Compound

L'arco composto con corda a legna ("compound" in lingua 
						inglese, da non confondere con "composite bow", l'arco composito 
						originario dell'Asia). Allen brevetta un sistema di carrucole  di tipo 
						eccentrico che permettono di accumulare una maggiore quantità  di 
						energia muscolare nel sistema di flettenti e di ridurre di una 
						 percentuale che va normalmente dal 40% all'80% (a seconda del modello e
						  della marca) lo sforzo nel momento in cui si è teso l'arco.
L'eccentricità
						 delle camme  differenzia la lunghezza dei bracci di leva sui quali sono
						 attestati la  corda vera e propria e il cavo che collega un flettente 
						all'altro. Se  la puleggia fosse una ruota perfetta non vi sarebbe 
						riduzione di lavoro  (let-off 0%). Inoltre la singola puleggia, che 
						serve a flettere il  flettente opposto, è imperniata presso il puntale 
						dell'altro: questa  geometria riduce già di per sé progressivamente la 
						distanza tra il  centro della carrucola e il peso. Nella prima fase 
						dell'allungo l'arco è  duro perché il braccio di leva svantaggia la 
						corda. Superato il picco  (circa 1/4 di giro di puleggia) la situazione 
						si inverte svantaggiando  il cavo di collegamento. Una volta raggiunto 
						l'allungo previsto la  demoltiplicazione della forza necessaria a 
						mantenere l'arco in tensione  raggiunge il massimo (valle). In pratica è
						 l'applicazione della leva di  primo genere ad una puleggia eccentrica 
						dove tale leva funziona  all'incontrario avendo così all'inizio una 
						situazione sfavorevole (tutto  il libbraggio in rapidissima 
						progressione) si prosegue con una  situazione indifferente (acquisito il
						 carico dell'arco lo si mantiene  per tutto il picco) per finire in una 
						situazione favorevole (valle) con  uno sforzo ridotto fino all'80% del 
						carico dell'arco; tale riduzione è  il già citato let-off.
L'arco
						 compound permette quindi di trasmettere alla freccia una quantità 
						maggiore di energia (maggiore velocità) rispetto ad un arco, con pari 
						carico, tradizionale (ricurvo o longbow) e di poter esser più accurati nella fase di mira.
Il
						 sistema a camme, inoltre, consente di flettere i flettenti la  metà, a 
						parità di allungo e lunghezza dell'arco. Questo consente di  ottenere 
						una maggiore efficienza di conversione dell'energia meccanica  in 
						energia cinetica, poiché i corpi elastici reali dissipano meno  energia 
						se si muovono più lentamente.
Gli archi compound 
						sono molto corti, quindi facilmente trasportabili  ed usabili anche in 
						condizioni di caccia nel fitto del bosco. Questo  genere di archi "tecnologici" normalmente è usato con una serie di accessori che ne migliorano la precisione:
- uno sgancio meccanico (la corda non è più direttamente a contatto con le dita e viene rilasciata da un sistema meccanico tenuto nella mano dall'arciere)
 - uno stabilizzatore (un'asta di lunghezza variabile che smorza le vibrazioni e mantiene fermo l'arco durante la fase di scocco)
 - mirini e diottra (sistema di mira che permette all'arciere di traguardare dei punti di mira - normalmente da 1 a 5 a seconda delle distanze - attraverso un foro sulla corda (visette).
 
Il Brevetto Allen